Dopo circa 100 anni di sionismo fuori dal compimento della visione dei profeti, il popolo d'Israele è a una svolta. Da un lato, stiamo vivendo l'età d'oro del nostro popolo negli aspetti economici, politici e culturali. D'altra parte, parti della gente hanno sviluppato un'avversione per la religione e grandi spaccature nella società israeliana minacciano la nostra identità di popolo unito che risucchia il suo diritto di esistere dalla storia e da una meravigliosa tradizione.

Nel corso dei secoli, la religione e la tradizione sono state un ponte tra i membri della comunità ebraica e l'hanno preservata dalle difficoltà dell'esilio. Purtroppo nello Stato di Israele, la religione (ci mancherebbe) a volte sembra essere diventata un fattore di disturbo e di oppressione agli occhi di molte persone, e sembra che si debba scegliere da che parte stare: democratico o ebraico, e come se questi valori stare in una contraddizione irrisolvibile.

Noi che abbiamo avuto il privilegio di goderci ciò che i fondatori hanno faticosamente seminato già pronto, abbiamo il dovere di far avanzare la loro visione e continuare a costruire la società esemplare che i nostri antenati e profeti hanno sognato per tutte le generazioni.

Siamo convinti che non sia troppo unito ricollegare le persone alle loro radici e tradizioni in modo piacevole e non forzato, e ripristinare il naturale affetto delle persone per la loro tradizione, e comunque collegare le diverse parti della gente mentre si approfondiscono identità e creare un senso di appartenenza e di destino comune Le nazioni, una società i cui figli sono orgogliosi di ciò che viene detto: "Israele, nel quale sarò glorificato".